“Perché abbiamo voluto realizzare un modello di propensione? Per ottimizzare la segmentazione di una campagna di raccolta fondi e migliorarne il rendimento”.
“Perché abbiamo voluto realizzare un modello di propensione? Per ottimizzare la segmentazione di una campagna di raccolta fondi e migliorarne il rendimento”.
Save the Children lavora ogni giorno in Italia e nel resto del mondo per dare a bambine e bambini l’opportunità di nascere e crescere sani, ricevere un’educazione di qualità ed essere protetti. Quando scoppia un’emergenza si attiva per portare beni di prima necessità. Collabora con organizzazioni locali e partner per soddisfare i bisogni dei minori e garantire i loro diritti. Migliora concretamente la vita di milioni di bambini, compresi quelli più difficili da raggiungere.
Save the Children, da oltre 100 anni, lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
L’organizzazione si proponeva di ottimizzare le proprie strategie per individuare e stimolare specifici comportamenti tra i donatori. La sfida consisteva nel massimizzare l’efficacia di queste campagne, migliorando il tasso di conversione e riducendo i costi operativi. Barbara Bellisari – Head of Mass Marketing Division – ha commentato “Qualsiasi ottimizzazione dei processi parte sicuramente dall’analisi dei punti dolenti”.
Le campagne erano focalizzate su diversi obiettivi, tra cui:
Come afferma Barbara Bellisari: “Se si tratta di una campagna di Telemarketing o Direct Mailing, la riduzione del target comporta una riduzione dei costi, perché si vanno a contattare le persone con più alta propensione a rispondere a quella campagna”.
Utilizzando la piattaforma BigProfiles, Save the Children ha potuto:
“Perché abbiamo voluto realizzare un modello di propensione? Per ottimizzare la segmentazione di una campagna di raccolta fondi e migliorarne il rendimento”.
Barbara Bellisari ha sottolineato: “Abbiamo testato BigProfiles su tre canali diversi e abbiamo verificato coerenza del modello nell’indicarci la selezione all’interno del nostro target più propensa a rispondere positivamente”. Inoltre, ha aggiunto che grazie al retraining “Il modello migliora nel tempo, un po’ come il vino”.
Grazie alla collaborazione con BigProfiles, Save the Children ha ottenuto risultati concreti e misurabili.
“Implementare l’intelligenza artificiale non ha richiesto lo sviluppo di un codice, ma è stata sufficiente una configurazione”, ha spiegato Barbara Bellisari. Nonostante la fase di settaggio iniziale richieda un certo impegno, “questo si riduce progressivamente in modo sensibile ad ogni utilizzo successivo. Abbiamo verificato il modello ed è estremamente coerente con tutti i canali, quindi sicuramente continueremo su questa strada”.